Nei Cieli Un Grido Risuono': Testo, Spartito e Accordi del Canto - Repertorio Nazionale Canti per la Liturgia

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Nei Cieli Un Grido Risuono': Testo, Spartito e Accordi del Canto

TRIDUO E PASQUA
1.      Nei cieli un grido risuonò: alleluia!
Cristo Signore trionfò: alleluia!
Alleluia, alleluia, alleluia!
2.      Morte di croce egli patì: alleluia!
Ora al suo cielo risalì: alleluia!
Alleluia, alleluia, alleluia!
3.      Cristo ora è vivo in mezzo a noi: alleluia!
Noi risorgiamo insieme a lui: Alleluia
Alleluia, alleluia, alleluia!
4.      Tutta la terra acclamerà: alleluia!
Tutto il tuo cielo griderà: alleluia!
Alleluia, alleluia, alleluia!
5.      Gloria alla Santa Trinità: alleluia!
Ora e per l’eternità: alleluia!
Alleluia, alleluia, alleluia!

Cosa dice il Testo del Canto

Il Testo
Il testo di questo canto ribadisce con forza, ma con semplicità, la verità su cui si fonda il nostro essere cristiani: la morte e risurrezione di Cristo. La gioia pasquale è testimoniata nella reiterazione della parola Alleluia: ben cinque volte in ogni strofa, come il numero delle strofe. È come se, dopo il lungo periodo della Quaresima in cui si è taciuta questa parola di assenso profondo, la gioia incontenibile del cuore esplodesse nel poterla finalmente ripetere più e più volte. I versi in rima baciata, aiutano a memorizzare il testo che contiene i precetti fondamentali. Le strofe presentano la presenza di Cristo ieri, oggi, domani: il nostro tempo acquista significato solo in relazione al progetto salvifico di Dio che si è incarnato in Cristo Gesù. La prima e la seconda strofa sono la cronaca di un fatto certo: Cristo Signore trionfò sulla morte e risalì al Padre dopo aver patito la morte di croce. La descrizione ci porta al momento ieri, importante per l’inizio del compimento della salvezza. È quasi come cantare il testo parafrasato di S. Paolo nella Lettera agli Efesini (Ef 1,20):la straordinaria grandezza della Sua potenza verso di noi credenti secondo l’efficacia della Sua forza che Egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla Sua destra nei cieli (…). Il racconto dell’angelo che dichiara la scomparsa del corpo di Cristo perché risorto (Mt 28,6-7) collega immediatamente il passato con il presente della terza strofa: Cristo è vivo in mezzo a noi. Proprio la terza strofa è il centro del testo, è l’oggi, l’attuazione concreta, attuale della morte e resurrezione di Gesù come progetto di salvezza, l’azione che si compie nella liturgia della Messa: Cristo è vivo in mezzo a noi, noi risorgiamo insieme a Lui. Cristo è la vera spinta per il nostro presente, il motore della nostra vita, la via che dobbiamo percorrere per giungere al Padre (Rm 6,3-5). La quarta e la quinta strofa sono il domani, ossia il compimento della promessa di salvezza. I verbi al futuro e la glorificazione al presente mettono in relazione la certezza di oggi della salvezza di domani e confermano il nostro riconoscere in Cristo Dio Padre incarnato, e la realtà divina Una e Trina: le tre Persone sante realizzano il progetto divino della salvezza per tutta l’umanità.
Articolo estratto da: chiesacattolica.it

Note per l'Esecuzione

Il canto è in forma di corale, ma richiede una esecuzione di tipo responsoriale: un solista propone e l’assemblea risponde con l’Alleluja che diventa un vero e proprio ritornello. La melodia, semplice e lineare, se la si pensa aderente solo al testo, ricorda la melodia di alcuni canti gregoriani più antichi, ma non è escluso che prima di diventare un corale abbia trovato spazio anche in contesti profani.
L’accompagnamento, utilizzando accordi e cadenze dell’armonia classica, accentua il senso di sicurezza del fedele che celebra la gioia pasquale; ogni sperimentazione moderna o aggiunta di note dissonanti in eventuali discanti o negli interludi sono fuori luogo: meglio conservare lo stile proprio del canto.
Estratto dal sito: chiesacattolica.it

Note per L'utilizzo

Il canto è particolarmente idoneo come canto di ingresso per tutto il periodo pasquale, in quanto introduce efficacemente il senso della festa e tiene vivo il senso della Pasqua, ma mantiene stessa efficacia per tutti i canti processionali e quindi per la presentazione delle offerte e per la comunione. Il testo, come già detto, presenta un legame temporale tra le strofe che è bene conservare. Proprio nella linearità e semplicità di questo canto si nasconde il rischio della monotonia anche se non si presenta eccessivamente lungo. Si possono, però, operare alcuni accorgimenti: l’utilizzo di diversi solisti per evidenziare i tre momenti temporali suggeriti dalle strofe (un solista che canti le prime due, un altro solista che canti la terza e la schola o i due solisti insieme che intonano le ultime due), l’introduzione di  brevi interludii strumentali - eseguiti dall’organo - tra la seconda e la terza strofa e tra la terza e la quarta, l’introduzione di altri strumenti musicali.
Estratto dal sito: chiesacattolica.it
Note sul Canto
Nei cieli un grido risuonò (RN 180)
Testo: G. Stefani
Musica: G. Greiter (Strasbourg 1525)
Fonti: Elledici
Uso: ingresso, offertorio, comunione
Forma musicale: corale

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