È una parafrasi del Rorate Caeli, canto tipico d’Avvento. Caratteristica di questo canto è condensare il significato profondo di questo un tempo carico di gioiosa attesa e insieme di penitenza. Mentre, infatti, la Quaresima che prepara alla Pasqua è un tempo di penitenza dichiarata, l’Avvento che precede il Natale è un tempo di penitenza e di gioiosa speranza. Il ritornello esprime con semplicità e dolcezza il desiderio e l’ardente attesa della venuta del Salvatore, ma anche della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi e lo fa rievocando le parole profetiche di Isaia (cap. 45, 8). Il carattere e il clima penitenziale dell’Avvento è espresso, invece, dalle strofe (traduzioni libere di salmi e passi biblici sempre tratti dall’Antico Testamento) che se da una parte rappresentano l’afflizione del popolo di Dio, dall’altra aprono alla speranza ed alla consolazione. L’Altissimo rassicura il proprio gregge disperso promettendogli il Salvatore: “Popolo mio, consolati e spera..”, “Nostra speranza è Cristo che torna..”, “Come la pietra in cammino ora vengo…”, “Sì, verrà presto a te la salvezza…”. È l’Antico Testamento, l’antica legge che invoca la Nuova Alleanza, quella che in Cristo solleva il mondo dal giogo del peccato e apre i cuori alla redenzione.