È una lauda presa dalla raccolta denominata Laudario di Cortona, uno dei più importanti documenti manoscritti laudistici del secolo XIII, ritrovato nel 1876 in un sottoscala della Biblioteca Comunale di Cortona. La lauda è una lirica in lingua volgare risalente ai secoli XIII-XIV e laudesi furono chiamati i suoi cultori i quali si richiamavano all’esempio di S.Francesco di Assisi. Il testo prende in prestito come ritornello l’annuncio angelico ai pastori che troviamo nel vangelo di Luca – “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2, 14) – che si alterna al canto delle strofe nella loro caratteristica struttura a rima baciata (AAAB, CCCB, DDDB, …). All’incedere gioioso delle prime due strofe segue la strofa che prende come riferimento un altro passo evangelico, quello della testimonianza di Giovanni Battista: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo” (Gv 1, 32-34). Le laudi erano veri e propri sussidi per l’istruzione e la catechesi delle confraternite religiose. Lo stesso Laudario cortonese originariamente era appartenuto alla Confraternita di S.Maria delle Laude in Cortona.